Teksty piosenek Francesco Guccini

Francesco Guccini

Gulliver

Nelle lunghe ore d' inattività e di ieri

che solo certa età può regalare,

Lemuel e Gulliver tornava coi pensieri

ai tempi in cui correva per il mare

e sorridendo come sa sorridere soltanto

chi non ha più paura del domani,

parlava coi nipoti, che ascoltavano l' incanto

di spiagge e odori, di giganti e nani,

scienziati ed equipaggi e di cavalli saggi

riempiendo il cielo inglese di miraggi...

Ma se i desideri sono solo nostalgia

o malinconia d' innumeri altre vite,

nei vecchi amici che incontrava per la via,

in quelle loro anime smarrite,

sentiva la balbuzie intellettuale e l' afasìa

di chi gli domandava per capire.

Ma confondendo i viaggi con la loro parodia,

i sogni con l' azione del partire,

di tutte le sue vite vagabondate al sole

restavan vuoti gusci di parole...

Poi dopo, ripensando a quell' incedere incalzante

dei viaggi persi nella sua memoria,

intuiva con la mente disattenta del gigante

il senso grossolano della storia

e nelle precisioni antiche del progetto umano

o nel mondo suo illusorio e limitato,

sentiva la crudele solitudine del nano,

sentiva la crudele solitudine del nano

nell' universo quasi esagerato,

due facce di medaglia che gli urlavano in mente:

"da tempo e mare, da tempo e mare,

da tempo e mare, da tempo e mare,

da tempo e mare non s' impara niente..."